Diretta degli scontri tra migranti e polizia a Idomeni

Inseriamo di seguito la diretta degli scontri tra migranti e polizia a cura degli attivisti del Moving Europe Bus, che sono ad Idomeni dal 22 novembre.

3.12.2015

01.00:  Circa 500 persone stanno aspettando dalle 19.00 al distributore di benzina vicino a Policastro per essere trasferite a Idomeni.

00.30: Il passaggio di confine si è chiuso di nuovo. Circa 50 persone dalla Siria, Iraq e Afghanistan pare potrebbero passare in Macedonia.

24.00: Ora le persone passano il confine uno per uno. Sembra che controllino i documenti.

21.00: La situazione al confine è totalmente cambiata. Il blocco dei dimostratori è finito, ora la Macedonia ha chiuso il cancello. 2000 persone di fronte al cancello bloccato. Molte famiglie con bambini nella massa. Molte persone dormono per terra e attendono. Un poliziotto greco ha detto che potrebbero aprire il confine in tre ore. Nessuna informazione sul filtro per nazionalità. E’ difficile immaginare come potrebbero farlo in queste condizioni. Se la massa di persone comincia a muoversi senza i confini aperti ci potrebbe essere un rischio mortale per tutte le persone che attendono. C’è una grande presenza di polizia su entrambi i lati del confine.

18.30: Grande aumento della polizia, 10 autobus della polizia antisommossa al centro del campo. La gente si prepara a dormire all’aperto, il campo si è esteso alla campagna intorno.

18.00: Molti autobus sulla strada per Idomeni sono stati fermati dalla polizia nella stazione di benzina abbandonata di Evzonoi, 2 km da Idomeni. Da lì ci ora ci sono parecchie centinaia di persone in marcia sulla autostrada per arrivare a Idomeni.

17.00: Fronted ha annunciato la sua presenza a Idomeni la prossima settimana

16.30: La distribuzione di cibo delle ONG ufficiali è stata fermata. Solo i gruppi di volontari indipendenti distribuiscono cibo.

 15.30: La situazione alla barriera di confine si è calmata per ora. Il passaggio è sempre più sotto il controllo di polizia, ma ancora il confine non è aperto, e ci sono ancora circa cinquanta persone di fronte al cancello. Dietro la polizia ci sono centinaia di persone che aspettano e gridano slogan.

13.15: Il treno è partito portando via circa 70 persone. Fermerà a Salonicco, ci dovrebbe essere una connessione via treno per Atene,

13.00: Abbiamo parlato con gli amici della persona che dovrebbe essere morta. Ci hanno detto che ha scalato il vagone alla ricerca di un posto per dormire. La persona, di nazionalità marocchina, è morta folgorata per aver toccato i fili della rete ferroviaria.

12.30: La situazione è veramente tesa e complicata. Unità speciali greche hanno circondato i manifestanti che stanno bloccando il passaggio. Massicce azioni con gas lacrimogeni e al pepe contro i manifestanti che cercano di raggiungere il gruppi circondati alla barriera. Centinaia di siriani attendono nella campagna accanto al campo. Parte del campo A è chiuso per coloro che non possono passare il confine. La polizia greca è in qualche modo presente all’ingresso del complesso. Nella stazione dei treni c’è un treno che partirà per Atene fra le 13.00 e le 14.00. La polizia chiede alla gente di prendere questo treno. L’UNHCR non è presente. La infrastruttura ufficiale e istituzionale è crollata. C’è disperazione e rabbia. Ci sono voci su una persona che si sarebbe suicidata un’ora fa. C’è poca presenza dei media. Naturalmente c’è solo una soluzione a questa catastrofe voluta: il confine deve essere aperto.

11.00: Grandi risse fra siriani e non siriani perchè nessuno al momento è autorizzato a passare. Divide et impera.

09.00: Il confine è ancora chiuso. Tutte le nazionalità sono bloccate. Nascono conflitti fra coloro che potrebbero passare e coloro che sono bloccati. La gente cerca di camminare a un altro passaggio di confine. La strategia europea del divide et impure ha funzionato bene.

 

2.11.2015

24.00: Aggiornamento: i bus che aspettano non sono dieci, sono venti. Altre 1000 persone dovranno dormire all’aperto stanotte.

23.00: Il punto di passaggio del confine è ancora bloccato dai manifestanti. La polizia greca ha completamente abbandonato la zona di confine. Per ora sono arrivati 10 bus. L’UNHCR dice che non c’è modo di accomodare i nuovi arrivati. Ovviamente hanno materiali sufficienti ma non hanno personale per distribuirlo.

19.00: Ancora centinaia di manifestanti di fronte alla rete. Il passaggio del confine è bloccato, nessuno può passare. Il campo si sta affollando perchè arriva nuova gente.

17.00: I manifestanti gridano Etihad (Uniti) per riunire tutte le nazionalità di fronte alla barriera.

16.00: I manifestanti hanno tirato giù le barriere al punto di passaggio. Situazione tesa. La polizia greca non interviene.

15.00: Centinaia di sono riuniti al punto di passaggio perchè sono circolate voci sul fatto che il confine si aprirà fra due ore. La polizia e l’esercito macedone hanno rafforzato la presenza con cannoni ad acqua e unità antisommossa. Non abbiamo conferme sulla apertura del confine.

13.30:  Centinaia di rifugiati hanno provato a passare la barriera a una estremità e sono appena tornati nel campo. Dicono che l’esercito macedone è entrato in territorio greco e ha sparato loro con pallottole di plastica. Hanno anche riportato di spari di avvertimento in aria.

13.20: ieri sera, sono arrivati circa 30 bus. E questa mattina al punto di confine c’è il caos. La rete che lo circonda è stata distrutta.

 

1.12.2015

21.00:  Dopo la forte manifestazione della mattina, ci sono state diverse proteste e marce più piccole durante tutto il giorno dentro al campo. Hanno annunciato che gli ufficiali di Fronted ancora non sono arrivati. Avranno una postazione proprio al centro del campo. Dopo che la polizia ha aumentato le misure di sicurezza ieri, alcune ONG e gruppi di volontari si sono aggiunti alla costruzione della narrazione di Idomeni come “zona pericolosa” pubblicando avvisi a evitare la zona nei social media. Quando abbiamo lasciato il campo circa 30 bus stavano aspettando di fronte al campo, portando nuove persone dalle isole.

19.00: I gruppi di solidarietà hanno fatto una manifestazione stasera a Salonicco per sostenere le proteste dei migranti bloccati ad Idomeni. Più di mille partecipanti.

15.00: Ci sono state altre due manifestazioni nel campo. Abbiamo l’impressione che ci sono più persone nel campo oggi che due giorni fa. Inoltre ci è stato detto che Frontex arriverà presto.

12.00: Questa mattina c’è stata una grande e pacifica manifestazione. Hanno partecipato tutti i gruppi di migranti bloccati. Dal lato macedone della frontiera è stato piazzato un cannone ad acqua.

 

30.11.2015

22.00: Molti bus sono arrivati oggi, e questo ha portato a un gran ingorgo al check point di transito greco-macedone. Ci sono state situazioni turbolente, anche perchè la polizia e l’esercito macedone non sono capaci di leggere i documenti in greco o in arabo e la indicazione delle nazionalità. Stanotte una unità di polizia greca pesantemente armata sta supportando la polizia regolare: sempre che le autorità greche considerino il campo sempre più come una zona pericolosa. La politica della disperazione e della sommossa è la risposta attuale a questa crisi creata dalla politica. Al contrario le mense indipendenti e i punti informatici stanno facilitando nuovi momenti di solidarietà, autorganizzazione e amicizia. Alcune impressioni di oggi:

17.00: Una manifestazione spontanea di circa 150 persone ha attraversato il campo e si è fermata alla barriera di confine per protestare. La polizia macedone ha messo un cannone ad acqua dietro la sua barriera. Molte persone arrivano ancora nel campo. Ci sono lunghe file per l’acqua e il cibo. La notte sarà molto fredda.

12.00: Molte proteste di fronte alla barriera, i dimostranti gridano “Aprite il cancello”. La notte scorsa la prima neve è caduta sulle montagne vicine.

 

29.11.2015

La situazione a Idomeni sta diventando peggiore. Molte persone sono ferme qui da 10 giorni. Non viene loro permesso di entrare in Macedonia se non hanno passaporto siriano, afgano o iracheno. La temperatura di notte scende a 5 gradi, soffia un vento freddo e molte persone trovano riparo solo in tende autocostruite. A parte la grande ONG Praksis ci sono ora due mense indipendenti che preparano cibo per più di 1000 persone, ma la gente comunque ancora deve fare lunghe file. Questi gruppi indipendenti creano spazi di solidarietà nel campo. I rifugiati insieme con gli attivisti stanno preparando il mio e the caldo. Installano i generatori, mostrano come costruire ripari dal vento e aiutano come possono. Naturalmente ci sono anche situazioni tese. I volontari che portano i vestiti e le scarpe con le loro macchine sono sopraffatti, e cosa ci sono donne e bambini che non riescono ad avere abiti asciutti. Mancano abiti asciutti, tende e sacchi a pelo: non sembra un problema di approvvigionamento, ma un problema politico perchè ce ne sono molti stoccati in un deposito nelle vicinanze. O l’UNHCR non è in grado di distribuirli o non vogliono che la gente rimanga ad Idomeni. La domanda se il confine verrà riaperto viene fatta incessantemente e ci sono molte voci che girano. La nuova rete di filo spinato lungo il confine della Macedonia è stata completata domenica dall’esercito macedone. Secondo i nuovi report al momento è lunga 3 km e dovrebbe diventare di 25km. Le persone che provano ad aggirarla a piedi raccontano di essere stati presi dall’esercito macedone e riportati immediatamente in Grecia. Chiudendo i confini per alcune nazionalità e riportando indietro le persone dalla Macedonia alla Grecia, la Macedonia sta violando la Convenzione delle Nazioni Unite per i Rifugiati che garantisce i diritti individuali. Ma non si sente nessuna protesta internazionale. La voce che la Grecia stia costruendo campo di detenzione nella provincia sembra per ora infondata, visto che il governo provinciale ha rigettato questo piano. Non vogliono che i rifugiati stiano nella loro provincia.

 

22.11.2015 – 28.11.2015

Il 18 novembre, la Slovenia ha chiuso i suoi confini per i rifugiati che non sono siriani, afgani o iracheni. Subito dopo, Serbia e Macedonia hanno adottato la stessa pratica di segregazione. C’è un piccolo dubbio, se questa politica sia stata suggerita dall’Unione Europea per iniziare il rallentamento o addirittura la fine della rotta balcanica dei migranti. Ci sono informazioni sul fatto che tre campi sarebbero in costruzione ad Atene. Inoltre, ci sono voci sul fatto che gli afgani verrebbero segregati e che il confine greco-macedone verrà presto chiuso per sette giorni. Ma non ci sono ancora conferme ufficiali.

Al momento, ci sono migliaia di rifugiati bloccati a Idomeni e hanno cominciato a protestare. Il Moving Europe Bus è sul posto dal 22 novembre e racconta in diretta.

 

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