di Filippo Miraglia, vicepresidente nazionale Arci

Il vecchio tentativo di farsi coprire dalla società civile

di Filippo Miraglia
Era il 28 marzo del 1999 quando alla riunione del Tavolo di Coordinamento governo associazioni per gli aiuti alla ex Yuogoslavia, presenti l’attuale Ministro Minniti, allora sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, e Livia Turco, ministra del governo D’Alema, alle organizzazioni intervenute fu proposto – racconta Giulio Marcon nel suo libro “Le ambiguità degli aiuti umanitari: indagine critica sul terzo settore” – di partecipare al grande progetto italiano di assistenza ai profughi kosovari: Missione Arcobaleno. “Mentre bombardano, aiutano i profughi”, scrive Marcon.
Dopo quasi 20 anni, il governo Gentiloni e il ministro Minniti propongono un metodo analogo. Lo stesso schema di allora.

di Filippo Miraglia, vicepresidente nazionale Arci

Un’ampia opposizione sociale alle politiche sull’immigrazione del Governo e dell’Ue

di Filippo Miraglia
L’Unione Europea, con un protagonismo degno di miglior causa del nostro Paese, in particolare da quando è arrivato al Viminale il Ministro Minniti, sta attuando le peggiori politiche sull’immigrazione dal dopoguerra a oggi.
Senza che questo abbia scatenato una reazione adeguata da parte delle organizzazioni internazionali che dovrebbero garantire il rispetto dei diritti umani, a partire dalle Nazioni Unite, i governi europei procedono verso il totale azzeramento del diritto d’asilo nel nostro continente.

di Filippo Miraglia, vicepresidente nazionale Arci

Il summit del vergognoso “fermiamoli a casa loro”

di Filippo Miraglia
Le conclusioni, anticipate in questo articolo, servono a ribadire l’unico teorema sul quale i governi dei principali paesi della Ue sono in grado di mettersi d’accordo: per aiutarli (si dice “aiutiamoli”, ma si legge “fermiamoli!”) fermiamoli a casa loro o a casa degli altri. L’obiettivo resta esternalizzare i controlli e le frontiere, respingere, bloccare. In nome di quest’obiettivo si sacrificano vite umane e principi democratici.

di Filippo Miraglia, vicepresidente nazionale Arci

Il codice del capro espiatorio

di Filippo Miraglia
Questa del Codice si configura come un’operazione intimidatoria (verso le ONG) e di propaganda, che non risolverà certamente i problemi di scarsa autorevolezza del governo italiano nell’UE e il cui unico effetto potrebbe essere l’aumento dei morti in mare (è di ieri la notizia di altre 13 vittime). Di ben altro coraggio e intelligenza politica ci sarebbe bisogno, sia nella relazione con gli altri governi dell’UE che nella gestione dei flussi straordinari.

Il vero significato di accoglienza, facciamo chiarezza

di Walter Massa
“La matematica non è un’opinione”. Questa è una verità inconfutabile così come lo è il fatto che questo paese, l’Europa, potrebbero benissimo affrontare con dignità ed efficacia il fenomeno migratorio che dal 2010 ha segnato in modo indelebile l’agenda politica mondiale. Oltre 65 milioni di uomini e donne sono costretti a fuggire dalle loro terre; poco più di un milione sono arrivati in Europa e circa 170 mila in Italia alla fine del 2015. Sono 70 mila gli sbarchi fino alla fine di giugno 2017. Ammettiamo pure un flusso di sbarchi costante per i prossimi 10 anni pari a 170 mila persone all’anno. Si tratta comunque di 1 milione e 700 mila persone e noi siamo un paese di quasi 61 milioni di abitanti, considerato una delle principali potenze economiche mondiali.

di Filippo Miraglia, vicepresidente nazionale Arci

Il 20 giugno la Giornata Mondiale del Rifugiato

di Filippo Miraglia
Le risorse per l’accoglienza dei profughi destinate all’UNHCR sono sempre di meno a fronte di quasi 70 milioni di persone nel mondo che fuggono in cerca di protezione: il numero più alto dall’approvazione della Convenzione di Ginevra. Il diritto d’asilo è dunque sotto attacco in nome della compatibilità economica e politica, in Europa come nel resto del mondo. Per questo ha fatto bene l’UNHCR a ribadire che è importante in questo 20 giugno 2017, più che in passato, stare dalla parte dei rifugiati #WithRefugees.

di Filippo Miraglia, vicepresidente nazionale Arci

Sabir: un tassello della coalizione internazionale per i diritti e la solidarietà

di Filippo Miraglia
Si è chiusa sabato scorso, con una coda ‘interna’ domenica (l’assemblea generale della rete Migreurop), la terza edizione del Festival – Forum Sabir. I tanti eventi promossi, seminari formativi, convegni, assemblee, laboratori, iniziative culturali, hanno registrato il tutto esaurito anche in quelle fasce orarie in cui c’erano fino a 6/7 eventi in contemporanea. Segno che i partecipanti erano tanti e che la formula usata funziona.

di Filippo Miraglia, vicepresidente nazionale Arci

Nella giornata internazionale contro il razzismo, diciamo no ai decreti Minniti-Orlando

di Filippo Miraglia
Il 21 marzo è la Giornata internazionale contro il razzismo. Molte organizzazioni sociali, tra cui l’Arci, da sempre convinta che la qualità di una democrazia si misuri dal livello di accesso ai diritti delle fasce più deboli e svantaggiate della popolazione, hanno deciso di promuovere una grande assemblea pubblica a Roma perché si possa levare alta la voce della società civile, dell’opposizione sociale, contro i decreti Minniti-Orlando su immigrazione e sicurezza, ennesimo strumento di criminalizzazione dei più deboli ed emarginati. L’appuntamento è alle 15 all’Università La Sapienza, Aula 4 di Fisica.

di Filippo Miraglia, vicepresidente nazionale Arci

Cara Gabanelli, serve una riforma del sistema pubblico d’accoglienza

di Filippo Miraglia
Da alcuni mesi Milena Gabanelli, giornalista molto nota che ha condotto una delle poche trasmissioni televisive d’inchiesta, Report, su Rai Tre, porta avanti una proposta sul sistema d’accoglienza per richiedenti asilo che, per chi come noi lavora da anni in quest’ambito, risulta assolutamente incomprensibile.

La tesi della Gabanelli è che per accogliere chi arriva sulle nostre coste, con i numeri di questi ultimi anni, bisogna mettere in piedi una rete di grandi centri d’accoglienza, utilizzando le caserme dismesse e luoghi simili, in modo da avere un sistema pubblico con grande capacità d’accoglienza (secondo la giornalista 400 luoghi con 500 posti ciascuno per un totale di 200 mila posti).