Il progetto ha innescato un meccanismo virtuoso di confronto e collaborazione con molti soggetti territoriali e con i referenti del partenariato presenti sui territori a partire da un effettivo e costruttivo interessamento al progetto. Il principio di anal ogia sta spingendo i soggetti coinvolti a conoscere nel dettaglio i processi dei partner per creare un rapporto duraturo ed efficace.
Il progetto ha condotto un’analisi delle migliori pratiche di integrazione in riferimento ai tre temi di indagine scelti che portano a considerare le seguenti misure di intervento

Politiche di housing

Esiste in Italia una situazione di disagio abitativo che non riguarda solo i migranti. La situazione di questi ultimi, peralt ro, risulta aggravata da un lato dall'esistenza di tendenze discriminatorie da parte dei proprietari di i mmobili e dall'alto da redditi mediamente inferiori a quelli degli italiani. La soluzione, tuttavia, non può certo risiedere in interventi specificamente fi nalizzati al diritto all'alloggio degli stranieri. Occorre rilanciare, a livello nazionale e locale, politiche alloggiative che tendano ad assicurare la disponibilità di un numero adeguato di alloggi sia per gli italiani che per gli stranieri. A tale fine va segnalata l'esis tenza, in Italia, di un enorme patrimonio immobiliare sfitto da utilizzare applicando una gamma di strumenti applicativi differenziati che possono spaziare dall'incentivazione economica all'imposizione fiscale.

Mobilità lavorativa

Va constatato che la mobilità lavorativa appare significativamente ridotta, per i migranti, dall'esistenza di vari vincoli che tendono a concentrarli in settori generalmente di scarsa o scarsamente riconosciuta professionalità, quali ad esempio i lavor i agricoli, quelli domestici o di cura. Tale situazione di ghettizzazione lavorativa si somma all'incidenza, purtroppo ancora notevole in Italia, del lavoro nero, di cui per ovvi motivi i lavoratori immigrati sono vittime in misura maggiore che gli italiani. L e buone
pratiche realizzate in questo settore, pertanto, sono finalizzate all'acquisizione da parte dei migranti degli strumenti informativi e conoscitivi volti a fornire loro la possibilità di una competizione su di un piede di parità con gli italiani nel mercato d el lavoro, così come il pieno accesso a tutte le opportunità formative e di miglioramento professionale, nonché l'esatta conoscenza dei diritti loro attribuiti dall'ordinamento italiano su tutti i piani e gli aspetti del rapporto lavorativo.

Ricongiungimento familiare

Il ricongiungimento familiare presenta caratteri e aspetti che meriterebbero di essere maggiormente considerati nella loro complessità. Tale affermazione nasce dal considerare lo stesso non soltanto come un istituto giuridico, bensì anche come un processo di integrazione che afferisce più ambiti – sociale, psicologico, giuridico e relazionale – e coinvolge tutte le persone componenti il nucleo; si tratta di un processo complesso che necessita di essere gestito con competenza e professionalità ond e evitare conflitti non solo nell’ambito della famiglia ricongiunta, ma anche nel contesto sociale e territoriale di riferimento. Le misure di intervento che alla luce delle attività progettuale di ricerca e di scambio si sono confermate come le più efficaci tendono a spingere verso interventi e servizi continui e stabili realizzati nell’ambito di un processo sostenibile di crescita collettiva dei territori con un incremento della comunicazione e dello scambio di informazioni tra le organizzazioni e i diversi attori inter istituzionali e con un’attenzione specifica verso alcune categorie particolarmente vulnerabili nella fase del ricongiungimento quali, ad esempio, gli/le adolescenti e le donne. Connettere il tema del ricongiungimento familiare a quello della salute porta alla ricostituzione della propria famiglia ritrovando una più stabile salute psichica e fisica che rende più solido il progetto migratorio.

Pubblicazione Finale

Pubblicazione conclusiva che raccoglie i risultati delle ricerche sui tre temi

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I protocolli d’intesa