Un’ampia opposizione sociale alle politiche sull’immigrazione del Governo e dell’Ue

 

da ArciReport del  08/09/2017 di Filippo Miraglia, Vicepresidente Arci Nazionale

L’Unione Europea, con un protagonismo degno di miglior causa del nostro Paese, in particolare da quando è arrivato al Viminale il Ministro Minniti, sta attuando le peggiori politiche sull’immigrazione dal dopoguerra a oggi.

Senza che questo abbia scatenato una reazione adeguata da parte delle organizzazioni internazionali che dovrebbero garantire il rispetto dei diritti umani, a partire dalle Nazioni Unite, i governi europei procedono verso il totale azzeramento del diritto d’asilo nel nostro continente.

Con la forza del denaro, intervenendo per garantire stabilità a governi fantocci, come quello libico, o per assicurare riconoscimenti internazionali a dittatori già condannati per crimini contro l’umanità o comunque noti per il mancato rispetto dei diritti umani, l’UE sta delegando ad altri l’onere di bloccare i flussi verso le nostre frontiere, con una grande operazione di distrazione di massa, come qualcuno correttamente l’ha chiamata, che serve a nascondere il disastro di politiche economiche, aumentando lo squilibrio tra i pochi che hanno tanto e i tanti che hanno sempre meno.

I diritti degli ultimi tra gli ultimi, quelli che la nostra Costituzione tutela (ex art.10), sono cancellati in nome della sicurezza e quindi i diritti degli italiani, degli europei, si affermano per negazione, per sottrazione dei diritti degli altri.

«First America», dice Trump. Soprattutto i tedeschi, diceva Hitler. Prima gli italiani, recita qualcuno dei nostri capi partito. Sul dibattito pubblico sull’immigrazione si costruiscono le basi per l’Europa, e per l’Italia, del presente e del futuro.

Abbiamo la responsabilità, il dovere, di mettere in campo un’opposizione sociale ampia, plurale e popolare.

Una coalizione di organizzazioni sociali, sindacali e reti in grado di avere visibilità e autorevolezza, che sappia costruire uno spazio pubblico per una rappresentazione diversa e più vicina alla realtà.

A questo scopo, un vasto schieramento di organizzazioni, nato per opporsi alle due leggi partorite dai ministri Orlando e Minniti, sta preparando una risposta dal basso, su tutto il territorio nazionale, alle disastrose scelte del governo italiano e dell’UE in materia di gestione dei flussi migratori e di accesso al diritto d’asilo. Obiettivo di questa rete che va dal mondo religioso, ai sindacati, alle associazioni di promozione sociale, a quelle per i diritti umani, ai partiti di opposizione, alle ONG  è di mobilitarsi contro le politiche sull’immigrazione del governo e dell’UE, individuando un’agenda di iniziative ed eventi comuni. Tra le priorità c’è la denuncia delle politiche di esternalizzazione delle frontiere, con il proliferare di accordi illegittimi siglati con dittatori e governi fantocci; la denuncia della vergognosa campagna contro le ONG e, più in generale, contro le organizzazioni e le persone che svolgono azioni di solidarietà  verso i migranti; la questione, quanto mai attuale, della riforma della cittadinanza. Ci aspetta un autunno di impegno e di vertenza politica, di mobilitazione e iniziativa, per tutelare la democrazia e i diritti di tutti e tutte, partendo proprio da quelli di migranti e rifugiati.

 

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